Ciao a tutti,
Eccomi tornata dopo la pausa Natalizia che mi ha portata a riflettere su una tematica che mi sta molto a cuore:
E se facessi attività con i miei inseparabili? Cosa ne pensate?
Chiaramente siamo abituati a vedere impegnati negli Interventi Assistiti con gli Animali o comunemente Pet therapy animali come cani, gatti, cavalli, asini o conigli. Il cane è l’animale per eccellenza, non per niente io come molti sanno né ho 6 perché trovo sia capace di creare un rapporto speciale con l’interlocutore grazie alla sua “socialità”.
Ma nonostante mi sia documentata non esistono ragioni scientifiche per preferire il cane ad altre specie negli Interventi Assistiti con gli Animali: in realtà, bisognerebbe scegliere un soggetto il cui carattere si armonizzi con quello della persona con cui interagisce per dar vita a un rapporto ottimale, e questo a mio avviso non dipende dalla specie dell’animale.
Un altro aspetto a mio avviso molto importante da tenere presente è la mobilità del paziente: cavalli e asini sono dolcissimi e regalano grande energia ma occorre spostarsi da loro e, soprattutto con le persone anziane, non sempre è possibile.
Ecco perché in questi casi, si dà preferenza gli animali più piccoli che risultano più facili da portare in luoghi come ospizi e ospedali, luoghi che spesso non accettano nemmeno cani di grande mole, ecco perché avendo io 4 inseparabili allevati a mano per passione personale mi chiedo perché non anche loro??
I miei Agroponis si posano senza alcun problema sulle mani, spalle o braccia di chiunque perché se allevati ed educati con passione sono Animali molto sensibili oltre che intelligenti ed è per questo che sono fermamente convinta che potrebbero dare un importante contributo alla pet therapy. Naturalmente, come per i cani, gatti, cavalli ed asini bisogna prendere la razza e il soggetto adatti, ma i pappagalli hanno il vantaggio della facilità nel trasporto e la non comune capacità di rispondere e imparare alcune parole.
I parrocchetti stimolano allegria e migliorano l’umore: possono venir impiegati in progetti rivolti ad anziani a bambini delle elementari o medie ma anche nelle carceri per la riduzione dell’aggressività, come mostrano alcuni studi americani, in cui grazie alla l’ora presenza gli utenti si rasserenano e rientrano in un clima di spensieratezza.
Alcuni pappagalli, infatti come anticipato sopra riescono a riprodurre parole del linguaggio umano e stimolano la persona a rispondere e interagire. L’individuo induce gli uccellini a parlare: in ogni caso, conversare con loro permette di esprimere emozioni che, nelle relazioni con gli umani, risultano spesso trattenute.
Ed è osservando i miei : Kiwi, Sole, Scooby, Piuma e Kalì che mi piacerebbe introdurli nelle scuole o RSA per parlare di vari temi, che spaziano dagli animali all’ alimentazione.
La loro presenza focalizza l’attenzione degli utenti rendendo più incisivi gli insegnamenti. Questi minuscoli pennuti, colorati e simpatici, sono davvero in grado di attirare interesse, affascinando le persone che percepiscono di stare bene in loro compagnia.
Quindi non mollerò il mio desiderio e chissà se a breve vi potrò raccontare di una mia attività in loro compagnia.
E se siete della mia stessa idea….tocca a voi supportateci, condividete o semplicemente parlatene, perché per qualsiasi informazione il passaparola è migliore di ogni social.
A presto
Francesca