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CIAO A TUTTI! Dopo una luuuuunghissima pausa, eccoci nuovamente operativi….almeno nel BLOG ;-).

SIETE PRONTI? Quest’oggi vorrei parlarvi di un TEMA molto importante :

” BREVETTO O IDONEITÀ ??? COSA SERVE AL BINOMIO IMPIEGATO NEGLI INTERVENTI ASSISTITI CON GLI ANIMALI?”

In molte attività cinofile di tipo “sociale ” è prevista una certificazione del binomio, attraverso degli esami con i quali si ottengono dei brevetti, per gli Interventi Assistiti con gli Animali, invece, si parla di idoneità.

Entrando nel dettaglio, bisogna che sappiate che la formazione parte da un corso formativo normato da dalle Linee Guida Nazionali per gli Interventi Assistiti con gli Animali, emanate a seguito di un accordo Stato-Regioni nel marzo 2015.

Di fatto, le L.g.n. ad oggi non prevedono alcuna idoneità del binomio, coppia cane-coadiutore, ma prevedono un percorso formativo chiaro e definito per i vari professionisti (coadiutore, Responsabile di Progetto, Referente di Intervento e Veterinario Esperto in Iaa), mentre ad oggi, Marzo 2021 non è previsto alcun esame di abilitazione dell’animale né vi è una descrizione di esercizi o compiti che lo stesso deve sapere eseguire per poter essere impiegato, quindi fate molta attenzione a chi si sponsorizza pubblicando post e/o locandine con su scritto:

LINEE GUIDA PER LA FORMAZIONE DEI CANI E DEI BINOMI, OTTIENI LA CERTIFICAZIONE DEL TUO CANE PER LAVORARE NEGLI IAA etc,etc… poichè non sono onesti nei vostri confronti e come spesso succede una volta che avete effettuato il bonifico tornare indietro è quasi impossibile, e sinceramente credo che nessuno ami investire dei risparmi in maniera errata e dover poi ripiegare in un corso parallelo con doppio investimento.

Quindi il primo vero passo da compiere è INFORMARSI, non fermatevi al primo corso, o al primo professionista, investite del tempo a seguirlo, chiedete dei feedback a chi prima di voi ha svolto lo stesso percorso, al giorno d’oggi i Social sono una grandissima vetrina e possono essere davvero di grande supporto per comprendere chi avete di fronte, quindi mi raccomando occhi ben aperti.

Ora torniamo al percorso di formazione ed alla relativa idoneità, essa si basa su due punti molto importanti:

  1. I requisiti sanitari
  2. I requisiti comportamentali

Per i primi il compito è del Veterinario, che però, non deve solo valutare l’assenza di patologie, parassitosi o malattia nel cane, ma gli è chiesto, tenuto conto delle prescrizione del Responsabile, di prescrivere particolari o specifici accertamenti clinico-diagnostici o comportamenti più restrittivi nella sua gestione, ad esempio un cane che dovrà recarsi in ospedale, dovrà avere un controllo periodico maggiore rispetto ad alcune patologie di tipo virale e si richiede maggior attenzione al coadiutore, per evitare che l’animale sia veicolo degli stessi, ma che a sua volta non sia oggetto di contagio.

Per quanto riguarda i requisiti comportamentali si prevede che gli animali siano sottoposti preventivamente a una valutazione sempre da parte del Veterinario, che si può appoggiare anche ad altre figure professionali adeguatamente formati, infine l’idoneità del singolo animale viene attestata solo in assenza di patologie comportamentali e per animali che presentano caratteristiche di socievolezza, capacità relazionale inter e intraspecifica e docilità, sarà poi compito del Coadiutore monitorare i requisiti comportamentali, mentre é previsto che il Veterinario rivaluti gli stessi a conclusione di ogni progetto.

A mio avviso bisognerebbe abbandonare l’idea di una valutazione standardizzata dell’animale effettuata attraverso dei test, ma bisognerebbe dedicarsi, piuttosto, ad una valutazione costruttiva tesa a far crescere con un percorso ad hoc il binomio ed ecco il perché NEL MONDO DI MAYA ha deciso di avviare un programma di formazione per la PREPARAZIONE DEL BINOMIO PER GLI IAA, dove il punto focale è imparare a comunicare con il proprio cane elevando le proprie qualità e fargli vivere questo lavoro con gioia ed entusiasmo utilizzando il gioco come fulcro alla base della preparazione.