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Ciao a tutti,
Nemmeno la Vigilia di Natale ci ferma…

Quest’oggi vorrei parlarvi dei nostri cani che tutti categorizzate come “Cani da Pet Therapy” cani che secondo molti amano solamente prendersi coccole gratuite, in realtà la loro formazione per essere inseriti nei programmi di Interventi Assistiti con gli animali o più comunemente pet therapy, inizia molto presto.

Il cane non viene “addestrato” per sopperire alla disabilità della persona, come per esempio avviene per i cosiddetti cani da assistenza disabili. Il ruolo dei nostri cani è quello di contribuire al miglioramento delle condizioni psico-fisiche di una persona attraverso l’interazione esistente fra lui e il conduttore e fra la coppia cane-conduttore e l’utente. La spontaneità di questa interazione è basata principalmente sulla socialità e sull’empatica che sono i punti cardine di questo tipo di attività.

Ecco perché anziché parlare di “addestramento“, per gli animali co-terapeuti preferisco parlare di “preparazione” che altro non è se non un’educazione di base avanzata, per esempio verrà richiesto al cane di rispondere a determinati comandi impartiti dal conduttore e ad essa parallelamente ci sarà una preparazione specifica dove il cane viene progressivamente sottoposto a una serie di stimoli affinché prenda confidenza con la maggior parte di loro.

Un altro punto che mi piacerebbe chiarire e far comprendere e che i nostri cani non sono uno “strumento” di lavoro, ma sono co-terapeuti nei programmi di Pet therapy loro collaborano con noi, ma per aver successo è necessaria un’adeguata attività di selezione, al fine di ottenere la migliore interazione. Io credo fortemente che il cane debba interagire con l’utente per il piacere di farlo, perché trova gratificante di per sé il rapporto con la persona e non perché vi è costretto, ecco perché spesso ove consentito lavoriamo con i nostri cani liberi senza costrizioni e modulazione gestionale per mezzo del guinzaglio.
Ovviamente altra cosa importantissima e che tutti gli animali impegnati in questo tipo di attività devono rispondere a requisiti sia sanitari che comportamentali. Dal punto di vista sanitario, l’animale deve essere esente da malattie di qualsiasi genere, comprese le cosiddette zoonosi (ovvero le malattie che l’animale può trasmettere all’uomo)

Il cane impegnato negli I. A. A dovrà inoltre essere un soggetto equilibrato ed esente da disturbi comportamentali di vario genere (es. paura, aggressività, ansia).

Oltre a tutto ciò, il cane, per partecipare a questi programmi dovrà dimostrare:

  • ELEVATA SOCIALITÀ (intesa come capacità di gradire il contatto con le persone e di ricercare un’interazione con loro);
  • BUONA TEMPRA (cioè capacità di resistenza a tutti gli stimoli provenienti dal mondo esterno);
  • CORRETTA REATTIVITÀ O BUON TEMPERAMENTO (adeguata velocità di risposta agli stimoli esterni. Possono essere difficili da gestire sia un grado di reattività troppo elevato sia troppo basso, perché entrambi renderebbero difficoltosa l’interazione con il paziente).
  • ELEVATA DOCILITÀ (capacità di riconoscere il conduttore come suo fedele compagno. Quest’aspetto è molto importante in quanto si deve riuscire ad avere sempre un controllo del proprio animale.
  • AFFIDABILITÀ E PREVEDIBILITÀ. (per evitare sgradevoli inconvenienti)

Sperando di avervi chiarito un pochino le idee sulle qualità e capacità dei nostri cani vi auguro un Felice Natale.
Alla prossima
FRANCESCA.